Pubblicato il 14 Novembre 2017

Luigi Ghirri, Paolo Icaro ed altri idealisti alla Querini Stampalia a Venezia

di Melissa Pignatelli

Se la fotografia, la scultura e le arti in generale serbano la forza del potere creativo, è positivo che, in un momento fragile come quello che stiamo attraversando, ci siano persone ed istituzioni che, riconoscendone la funzione, la mettano a disposizione della comunità di cui sono parte. In quest’ottica nasce la mostra in corso alla Fondazione Querini Stampalia nella quale il fondo fotografico Luigi Ghirri di proprietà di Roberto Lombardi è esposto in accostamento alla scultura di Paolo Icaro nell’ala Carlo Scarpa del palazzo veneziano.

Lo spirito con il quale è costruita la mostra rispecchia quello della famiglia Querini Stampalia che, non avendo eredi, donò il palazzo alla città di Venezia alla fine dell’Ottocento perché fosse aperto quando tutte le altre istituzioni cittadine rimanevano chiuse. Un luogo pronto ad accogliere dunque, e forse a custodire in qualche modo, le persone che desideravano ritrovarsi insieme.

La scelta di accostare Icaro a Ghirri è stata dei curatori Chiara Bertola e Giuliano Sergio perché “Icaro ha la capacità di scolpire il vuoto, di dare forma all’aria: che è quello che Ghirri fa con la sua fotografia dell’aria dei paesaggi “, spiega Chiara Bertola.

Chi passa a vedere la mostra si perde nelle nuvole di Ghirri, in quell’anima del quotidiano che riesce a cogliere in ogni scatto esposto, viene ghermito dalla forza del marmo di Scarpa, dalle sue linee rigorose, dal suo famoso “punto di vista” tracciato in ottone sulle pareti, e torna poi verso il concreto delle sottili idee scultoree di Icaro, sempre alla ricerca di quella particolare “forma grammaticale” capace di generare nuovi linguaggi.

In un certo senso dunque l’accostamento Ghirri-Icaro-Scarpa riunisce tre espressività diverse, fotografia-scultura-architettura, in un momento temporale unico dal quale è lo spettatore stesso a trarre conclusioni, intuizioni, pensieri, idee.

Ed è proprio questo l’intento creativo di Roberto Lombardi, proprietario del Fondo Ghirri ora concesso in comodato d’uso alla Querini Stampalia: condividere con gli altri la forza  generata dall’osservazione delle opere d’arte.

E così ognuno di noi, spettatore, attore, studente, passante, astronomo, medico, legale, può trasferire nel proprio agire una parte di quella forza che si genera dall’attingere alla fonte dell’ispirazione. Una forza non banale per l’anima del nostro quotidiano.

Melissa Pignatelli

 

La mostra “Le Pietre del Cielo, Luigi Ghirri e Paolo Icaro” è alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia fino al 28 Gennaio 2018. La mostra è la seconda occasione di accostare il Fondo Ghirri ad un artista contemporaneo. Nel 2015 il dialogo fu tra il Fondo Ghirri ed il duo Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle, dettagli qui.

Progetto a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio.

La mostra è realizzata in collaborazione con la Galleria P420 di Bologna e con il sostegno della Galleria Massimo Minini di Brescia.

È prevista la pubblicazione del Quaderno n.2 del Fondo Luigi Ghirri con gli atti della giornata di studio che sarà organizzata alla Fondazione Querini Stampalia nel periodo di durata della mostra.

Per ulteriori informazioni visitare il sito della Fondazione Querini Stampalia a questo link.

 

Di 14 Novembre 2017Arte, Cultura

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