Pubblicato il 15 Novembre 2017

L’apertura del nuovo Louvre Abu Dhabi tra architettura futurista e dialogo culturale

di Le Ragazze della Redazione

Una cupola di 180 metri di diametro composta da circa ottomila stelle in pezzi unici copre l’isola di Saadiyat negli Emirati Arabi uniti. È la nuova sede del Louvre Abu Dhabi realizzata dall’architetto Jean Nouvel, un design futuristico che intende celebrare il nuovo dinamismo, lo scambio e la creatività culturale degli Emirati. Il Museo ha aperto le sue porte lo scorso sabato 11 novembre 2017, ma le celebrazioni di inaugurazione sono ancora in corso con un fitto programma di balli, rappresentazioni teatrali, concerti di artisti contemporanei. Il 21 dicembre  2017 inaugurerà invece la prima mostra temporanea From one Louvre to another: opening a Museum for everyone che ripercorrerà la storia del museo di Parigi fino al lungo percorso di apertura della nuova sede di Abu Dhabi.

La gigantesca costruzione emiratina (6,400 metri quadrati circa) ospita una collezione permanente di circa seicento opere d’arte che ripercorre la storia culturale e artistica dell’umanità, dalla preistoria fino a i giorni nostri, ponendo particolare attenzione allo scambio culturale e alle storie comuni che attraversano popolazioni e civilizzazioni. I capolavori provengono da tredici musei francesi

Già dalla prima sala, il Grande Vestibolo, è possibile apprezzare l’attenzione al dialogo: sono giustapposti oggetti e artefatti raffiguranti la maternità e i riti funerari di culture e luoghi geografici diversi, lontani tra loro, in modo tale da far emergere le differenze ma soprattutto le somiglianze culturali.

Le altre gallerie si sviluppano sia per ordine cronologico che per ambiti tematici in dodici capitoli. Esempio di galleria tematica è quello dedicato alle religioni universali dove sono stati raccolti una pagina del Corano Blu (manoscritto di epoca Fatimide, del IX o X secolo ,probabilmente realizzato per la Grande Moschea di Qairawan), un Bibbia Gotica, un Pentateuco e gli estratti di testi appartenenti al Buddismo e al Taoismo, così come un Bodhisattva del II o III secolo D.C. e una statua di marmo rappresentante la testa di Buddha ritrovata in Cina. La gallerie che ospita le numerose ceramiche provenienti dall’Asia e dal Mediterraneo e successivamente il loro commercio verso l’Europa e le America mostra in modo cronologico com l’orizzonte delle culture si sia gradualmente espanso.

Per la città museale sono state realizzate anche delle opere site-specific di Giuseppe Penone, mentre Jenny Holzer ha realizzato su tre muri distinti le incisioni di tre testi importanti testi storici: Muqaddimah di Ibn Khaldun, la Creation Myth Tablet un testo della Mesopotamia e infine Les Essais del filosofo francese Montaigne.

Ecco alcune foto del nuovo museo e delle sue opere d’arte.

La Redazione 

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito del nuovo museo a questo indirizzo.

 

 

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