Pubblicato il 3 Marzo 2023

Da dove vengono i migranti?

di Melissa Pignatelli

Nel Sahel, termine arabo che significa “sponda” e indica la fascia immediatamente a sud del Sahara, gruppi di persone si spostano attraverso distese di sabbia solo in apparenza infinite o deserte. Il Sahara, popolato da tribù nomadi e semi-nomadi, è da lungo tempo attraversato da mercanti. Nel Sahel sono nate le prime moschee, le prime biblioteche e i primi centri di diffusione del sapere scritto. I migranti di oggi ripercorrono le antiche rotte carovaniere che collegavano porti del Mediterraneo alle grandi capitali del deserto. Un viaggio che nel passato ha affascinato geografi, esploratori e scrittori.

Il Sahara è interessato da un fenomeno di migrazione di massa e da una grave instabilità. L’equilibrio politico del Sahel era mantenuto in precedenza da  una serie di accordi garantiti dal Presidente della Libia Muhammar Gheddafi. Dalla Mauritania fino al Sudan, passando per il Malì, Niger e Ciad, i capi di governo ricevevano finanziamenti dalla Libia. Con il tempo, quei governi sono diventati dipendenti dalla generosità di Gheddafi, garantita a sua volta dalla ricchezza generata dallo sfruttamento delle ampie risorse petrolifere del paese. Le politiche saheliane si sono incardinate sugli accordi economici e non su una prospettiva di pacificazione di lungo periodo.

La caduta di Gheddafi, aiutata, provocata, dall’intervento di potenze estere, in particolare da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, ha messo in evidenza questa tendenza. In Malì e in Niger, le tensioni sociali e politiche si sono acuite nell’impossibilità di ri-costruire quella rete di sostegno economico ideata da Gheddafi. Così le rivendicazioni Touareg sono riemerse più forti di prima. In Algeria, le zone grigie del controllo politico sono diventate un terreno fertile per il radicamento di gruppi islamici. In questa nuova anarchia, si sono sviluppati nuovi flussi migratori lungo le antiche rotte di comunicazione interne al deserto.

L’instabilità e la variazione delle zone di conflitto continua tuttora a plasmare questi flussi. Se prima la via preferita era quella che da Bamako portava verso Kidal (Malì), dopo il fallito colpo di Stato in Malì del 2012, lo snodo principale è diventato il Niger. Dalla capitale Niamey partono gli autobus che fanno scalo ad Agadez, antico terminale carovaniero e antico centro di diffusione del sapere islamico africano, per poi ripartire verso l’Algeria o la Libia.

Per lungo tempo crocevia di traffici, il Sahara e il Sahel hanno affascinato esploratori e scrittori. Alcuni alla ricerca di spazi infiniti dove ritrovare se stessi, altri ne hanno raccontato la bellezza e le popolazioni. Ecco dunque una selezione della letteratura di viaggio sul deserto tra avventura e misteri, le tribù nomadi e le architetture, naturali e non, oltre la quotidianità dell’instabilità e del fenomeno migratorio.

  • Le vie della sete, esplorazioni sahariane di Ardito Desio, Casa Editrice Polaris, 2006. Ardito Desio, geografo e geologo, ha organizzato circa quindici missioni di studio intorno al mondo. In Africa, Desio scoprì per primo il petrolio della Libia e ne disegnò la prima mappa nel 1940. Nonostante la finalità scientifica del teso, Desio lo scrisse come un romanzo.
  • Le donne blu di Cino Boccazzi, Neri Pozza Editore, 2002: un racconto della vita dei Toureg, delle loro abitudini e dei loro riti, dei ruoli sociali degli uomini e delle donne ma anche delle loro guerre, della resistenza contro i francesi e gli inglesi. Il tutto incorniciato dalle dettagliate descrizione dei paesaggi desertici e delle antiche città carovaniere.
  • La valle della casbah, Jeffrey Tayler, Neri Pozza Editore, 2003. Un racconto di viaggio interno al Marocco, distante delle coste, lungo la Valle del Draa seguendo le oasi,  immergendosi tra i beduini, l’Hammada (i grandi desertici tavolati rocciosi) fino al Mediterraneo.
  • Il Grande Mare di Sabbia di Stefano Malatesta, Neri Pozza Editore, 2006. Interviste e racconti dei grandi personaggi che hanno attraversato in lungo e in largo i deserti, come ad esempio Antoine de Saint Exupéry, T. E. Lawrence o anche Lázsló von Almásy, arricchite delle storie delle persone che da lungo tempo abitano il deserto.
  • Le radici nella sabbia, viaggio in Mali e Burkina Faso, Marco Aime, EDT, 2013: Un viaggio tra le bellezze del Sahel: da Bamako (Mali), fino a Ouagadougou (Burkina Faso), passando per le piste di sabbia, le acque del Niger, Aime intende offrire una prospettiva diversa da quella data dalle classifiche internazionali che pongono il Sahel e i suoi popoli tra gli ultimi degli ultimi.

Per approfondire gli argomenti suggeriamo due letture comparse sui numeri di Limes – Rivista italiana di geopolitica: Niger l’imbuto della speranza, sulla posizione del Niger nella rotta dei migranti,  pubblicato nel 2015 e  Anatomia del Sahara per una descrizione geografica dettagliata delle regioni interne al deserto, pubblicato nel 2012.

Fotografia di Bernardo Ricci Armani, Marocco, 2010, Photographingaround.me.

(articolo già pubblicato nel 2018)

Mappa dei paesi della fascia sahariana

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