Pubblicato il 6 Agosto 2018

E se lo straniero fosse una parte di noi?

di Melissa Pignatelli

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Chi è lo straniero? Julia Kristeva, semiologa e linguista, risponde in maniera originale a questa domanda con un argomento da psicanalista: una parte di noi stessi ci rimane spesso estranea perché facciamo fatica ad accettarla. Lo straniero è dunque in noi, come una sorta di controfigura con cui conviviamo, o che non sempre capiamo.

Ma è “meglio tollerarlo che farlo decadere al rango di insensato perché la ragione non riesce ad assimilarlo”, suggerisce la  Kristeva.

In questi tempi nei quali l’attualità mediatica porta alla nostra attenzione gravi problemi legati all’immigrazione ed alla convivenza  di comunità diverse su uno stesso territorio, le tesi della Kristeva sono attuali più che mai. La definizione del Sé e della propria identità sono sempre stati processi in divenire, soggetti a meticciamenti ed influenze. La conoscenza e l’accettazione del Sé passano anche da questioni psicologiche profonde, che se comprese, permettono di vincere la paura e la diffidenza dell’Altro. Costruire dunque discorsi identitari di compattezza, basati su selezioni storiche di riferimento di una società, non possono che strumentalizzare il sentire comune per fini politici.  Ripensare quindi la questione dello straniero partendo da se stessi, consentirebbe lo sviluppo di un pensiero sociale fondato sulla tolleranza e la coesistenza pacifica.

La casa editrice Donzelli, che ripubblica il testo della Kristeva con una nuova introduzione, lo dedica “a chi vive la propria esistenza da straniero, ma anche a tutti coloro che degli stranieri non ne possono più, e infine a chi non può evitare di sentirsi straniero anche a casa propria. È dedicato al dolore, persino all’irritazione che spesso il confronto con l’altro porta con sé”.

 

Melissa Pignatelli

Link al libro: Julia Kristeva, Stranieri a noi stessi. L’Europa, l’altro, l’identità. Nuova Edizione Donzelli Editore, 2014.

In fotografia un fotogramma del cortometraggio Rituals – The 99 Names of God  di Yumna al-Arashi, 2018 © Yumna al-Arashi..

 

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