Nel canto III dell’Inferno, Dante, descrive in maniera minuziosa e dettagliata i cosiddetti “ignavi”. Essi rappresentano quella tipologia di persone che nella vita terrena conosciamo come vili e troppo codardi per farsi avanti prendendo una posizione concreta. Secondo Dante si tratta di peccatori così indegni che non meritano neanche una reale pena da espiare, per tale motivazione il Sommo Poeta li ripone nell’Antinferno.
Chi non si è mai schierato da una parte, chi in vita ha sempre scorto una via d’uscita nell’omologazione verso la massa, chi non curante dell’importanza di prendere una posizione ha scelto di non scegliere, rappresenta il peccatore di ignavia. Per tali ragioni, Dante, sarà particolarmente duro nella descrizione che