Pubblicato il 15 Marzo 2021
Giocatori di calcio siriani in esilio: la loro vita in un corto
di Barbara Palla
La famiglia al-Moshen, come tante altre, è scappata dalla Siria a causa della guerra, ma arrivando ai confini dell’Europa si è trovata davanti a difficoltà che non avrebbe mai immaginato. Il film Hayati (My Life), realizato da Sonia Escudé e Liliana Torres – presentato nel 2018 in anteprima italiana alla 59° edizione del Festival dei Popoli – racconta la storia di Osama al-Moshen e di suo figlio Zied, uniti dalla passione per il calcio ma divisi dalle difficoltà dell’essere rifugiati.
Osama vive infatti in Spagna dove ha ottenuto un visto lavorativo come allenatore di una squadra di calcio locale, Zied invece è rimasto in Turchia senza un visto e dove è cresciuto in attesa della conclusione dell’iter burocratico per il ricongiungimento familiare. Insieme alle loro vicende, si intrecciano le storie dei compagni di squadra di Zied, Motassam, Youssef e Muhannad, giovani promesse sportive della Siria, bloccati anche loro in attesa in Turchia.
Dal racconto dei quattro giovani si vede come le loro speranze siano progressivamente scemate, scomparse: nessuno di loro pensava di dover rinunciare a quella vita sognata al momento della fuga dalla Siria. Nessuno pensava di rimanere bloccato in un’attesa senza fine apparente.
Barbara Palla
Hayati (My Life), Sodi Escudé e Liliana Torres, Boogaloo Films.
Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario è una rassegna annuale che si tiene a Firenze che intende promuovere il cinema documentario come strumento di analisi e racconto dei grandi temi dell’attualità e dei cambiamenti della società.
In fotografia: un fotogramma del film © Boogaloo Films.
Rivista di Antropologia Culturale, Etnografia e Sociologia dal 2011 – Appunti critici & costruttivi