Pubblicato il 1 Giugno 2023

Cos’è la giustizia ambientale

di Maurilio Ginex

L’articolo di Manuela Tassan Ripensare la giustizia ambientale. Prospettive antropologiche su ambienti, nature e disuguaglianze nell’era dell’Antropocene (in Antropologia. Rivista fondata da Ugo Fabietti, Ledizioni, 2021), efficace e potente per comprendere genesi e sviluppi di un fenomeno degradante per il nostro pianeta e per l’ambiente che occupiamo e viviamo, risulta essere un contributo determinante per chiunque si voglia approcciare ad una questione che riguarda ogni individuo e ogni essere vivente di questo pianeta. L’articolo propone infatti una revisione teorica della nozione di giustizia ambientale a partire dal contributo che l’antropologia contemporanea ha offerto alla critica della dicotomia natura-cultura e al dibattito sull’Antropocene.

“In un’epoca di crisi ecologica globale, la questione della “giustizia ambientale” si configura come un di stringente attualità, poiché intreccia il tema dei rischi e dei danni ambientali a quello dei diritti, delle disuguaglianze, del razzismo e della giustizia sociale attraverso un costante dialogo tra attivismo della società civile e riflessione accademica. Se le origini di questa categoria risalgono ai movimenti afroamericani per i diritti civili, quando soprattutto a partire dagli anni Ottanta cominciò ad essere denunciata la maggiore esposizione ai rifiuti tossici delle comunità “nere” più marginalizzate, è altrettanto vero che questa prospettiva si è col tempo notevolmente arricchita e diversificata sia a livello tematico che geografico. Oggi viene mobilitata come chiave di lettura attraverso cui comprendere situazioni di criticità e di conflitto socio-ambientale in qualsiasi area del mondo, dalle lotte per la terra degli indigeni in Sudamerica alle rivendicazioni in difesa della salute pubblica in aree industriali europee” (M. Tassan).

Il capitale, inteso in questa riflessione come punto da cui si dirama una unidimensionalità basata sull’accumulo e sul profitto, risulta essere – in un certo qual modo – un concreto nemico del pianeta ormai al collasso. In quanto, gettando uno sguardo su una società in cui – per dirla con le parole profetiche di Pier Paolo Pasolini – lo sviluppo agisce al di sopra del progresso, l’uomo sarà sempre attratto dal creare e produrre senza ragionare sui danni creati nei confronti dell’ambiente. Quest’ultimo, adesso, inteso su scala planetaria. Questo è anche una conseguenza di ciò che si intende come individualismo a discapito di una collettività – che a partire da un deficit nel rapporto con l’alterità – sempre di più sarà una vittima sacrificale. Manuela Tassan, con i rispettivi riferimenti bibliografici, rappresentanti un segno di un evidente coinvolgimento ideologico sulla drammatica questione, riesce a spiegarci in maniera chiara come il nostro pianeta stia lentamente collassando di fronte all’uomo inteso homo economicus.

Maurilio Ginex

Manuela Tassan, Ripensare la giustizia ambientale. Prospettive antropologiche su ambienti, nature e disuguaglianze nell’era dell’Antropocene in Antropologia. Rivista Fondata da Ugo Fabietti, V.8, N.2, Ledizioni, 2021

Immagine: Daniel Dancer,  Art for the Sky project

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