Pubblicato il 1 Novembre 2024
La Zuppa dei Santi nella tradizione piemontese (e una credenza popolare alla vigilia del giorno dei Morti)
di Melissa Pignatelli
C’era una volta in Piemonte l’usanza di preparare una Zuppa speciale per il giorno dei Santi.
Era una zuppa lunga, che prevedeva varie tappe da realizzarsi con pazienza e con cura, anche nei giorni precedenti Ognissanti e il giorno dei Morti (1-2 Novembre di ogni anno). Poi, la sera del giorno dei Santi si impiattava la “Zuppa dei Santi” e si lasciava al centro di un bel tavolo imbandito vicino ad una buona bottiglia di vino rosso, stappata.
La credenza voleva che i parenti morti venissero a visitare la casa nella quale erano vissuti e i loro discendenti, che ci tenevano a dimostrare quanto fossero ospiti graditi, li accoglievano con la Zuppa e il vino.
Mia nonna toscana che aveva sposato un piemontese, ha continuato a fare la Zuppa dei Santi finché ha avuto forze.
La ricetta della Zuppa dei Santi più simile a quella della nostra tradizione piemontese che ho ritrovato è questa:
Zuppa dei Santi
1 cavolo verza
1 filoncino di pane raffermo
200g Burro
Salsiccetta a piacere
2 l di Brodo di carne
Grana Padano o Parmigiano o Toma
sale e pepe
Preparazione
Sbollentare le foglie del cavolo, avendo cura di togliere prima la costa bianca dura.
Tagliare il pane raffermo a fette sottili.
In una pirofila imburrata o in un tegame di coccio, fare un primo strato con del burro fuso, poi uno strato con le foglie di cavolo, poi un terzo strato di salsicetta sbriciolata e terminare con unabella spolverata di parmigiano.
Coprire i primi quattro strati col brodo e ricominciare due volte così da aver fatto 12 passaggi totali.
Terminare con il brodo facendo attenzione di rimanere sotto al bordo della teglia di almeno due dita.
Volendo si può fare un ultimo strato con cipolla ripassata in padella col burro e qualche pezzo di Toma o altro parmigiano grattato.
Cuocere in forno elettrico a 200 gradi per circa un’ora oppure sul gas a fuoco lento per tre ore, in modo che si formi una crosta dorata e servire ben caldo.
Ovviamente la Zuppa è buonissima soprattutto il giorno dopo!🎃
Melissa Pignatelli
NB. Per una ricetta precisa della Zuppa dei Santi, visto che non trovo più quella della mia nonna, questa di una nonna di Ivrea è uguale alla nostra e l’ho ritrovata qui tanti anni fa.
Rivista di Antropologia Culturale, Etnografia e Sociologia dal 2011 – Appunti critici & costruttivi