Pubblicato il 28 Febbraio 2017
Martedì Grasso: storia ed origine di una tradizione
di Melissa Pignatelli
Ultimo giorno di Carnevale, tradizionalmente con il Martedì Grasso terminava il periodo della confusione, della sovversione delle regole, della dissoluzione delle frontiere, dell’orgia primordiale.
Era la fine di un periodo di rinnovamento che sanciva il bisogno profondo di rigenerarsi, di abolire il tempo e le convenzioni per una restaurazione del caos dei primordi.
Secondo Mircea Eliade, grande storico delle religioni, il Carnevale riporta la società ad un livello iniziale che le serve per ri-innovarsi e ri-iniziare. Eliade spiega che “al livello cosmologico l’orgia corrisponde al Caos, alla pienezza finale, mentre al livello temporale, essa corrisponde al Grande Tempo, all’istante eterno, alla non – durata. La presenza dell’orgia nei cerimoniali che segnano le divisioni periodiche del tempo, tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l’abolizione della Creazione. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali e dalla sospensione di tutte le norme”.
“Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo – la comunità è l’immagine del mondo – e alla restaurazione dell’illud tempus primordiale che è evidentemente il momento mitico del principio (caos) e della fine (diluvio universale o apocalisse). Il significato cosmologico del caos carnevalesco di fine anno è confermato dal fatto che, alla dissolutezza, segue sempre una nuova creazione del Cosmo”.
Il periodo di Carnevale che culmina con il Martedi Grasso è sempre stato, storicamente, un periodo piuttosto lungo, molto celebrato e molto aspettato nella tradizione popolare cristiana. Durava quasi tutto l’inverno, più o meno da dopo l’epifania fino all’Inizio della Quaresima, che dipende dalla Pasqua ed ha quindi una data variabile.
Serviva per scaricare legittimamente tutte le tensioni lasciando fluire le energie.
Era un momento dinamico dove gli spiriti di cielo, terra e inferi circolavano liberamente.
Così come l’anima ha un corpo, così il corpo indossava una maschera. Essa aboliva il tempo e le convenzioni, incarnava una ciclicità che rinnovava l’essere umano.
Poi il Carnevale finiva, ed iniziava, con il Mercoledì delle Ceneri, la Quaresima.
Con la Pasqua tornava l’ordine sociale consueto, rigenerato e garantito fino al Carnevale seguente.
Melissa Pignatelli
Fonte citata: Mircea Eliade, Il sacro e il profano, Bollati Boringhieri editore, Torino, 1956. Link all’acquisto cliccando qui.
Illustrazione: Carnevale nel 1862, Tafel aus Karl Friedrich Flögel, Friedrich Wilhelm Ebeling (Bearb.): “Geschichte des Grotesk-Komischen”, 1862; Flögel1862 19 Ritterliche Spiele 1617, WikiMediaCommons.
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