Pubblicato il 18 Dicembre 2018
La storia del cinema in Afghanistan
di Le Ragazze della Redazione
Tra il 1920 e il 1930 il re dell’Afghanistan Mohammad Zahir Shah introdusse nel paese il cinema come pratica culturale. La novità portò numerosi giovani afghani ad interessarsi allo studio del cinema e alle tecniche di ripresa. Per finanziare e conservare questa nuova produzione culturale nel 1968 lo Stato afghano fondò la prima casa di produzione cinematografica, la Afghan Film Organization (AFO). Per tutti gli anni ’70 e ’80, la AFO produsse e diffuse numerosi film, ma soprattutto moltissimi documentari. La tecnica di ripresa era infatti utilizzata per documentare, registrare e conservare una traccia di tutti i principali eventi che interessavano il paese, il cinema divenne in breve tempo uno strumento per raccontare e diffondere nelle aree più remote del paese ciò che succedeva nella capitale.
Negli archivi della Afghan Film Organization erano infatti conservate innumerevoli ore di registrazioni di conferenze intergovernative, incontri con capi di Stato e di governo stranieri e i viaggi di rappresentanza della famiglia reale. Dopo l’ascesa al potere del regime dei Talebani nel 1996, quegli stessi archivi furono distrutti. I Talebani intendevano eliminare le influenze culturali provenienti dall’Occidente, e contrarie alla loro interpretazione particolarmente rigida dell’Islam, e al contempo cancellare la storia antecedente del paese in modo da poterla riscrivere. Alcuni registi e funzionari dell’AFO riuscirono a sfidare il regime e a mettere in salvo una piccola parte di quegli archivi, nascondendo le “pizze” nei granai e nei depositi fuori dalla capitale.
Nel 2012 il regista afghano Ibrahim Arify, decise di lasciare la Germania e tornare a Kabul per andare alla ricerca di quelle pellicole messe in salvo sotto montagne di polvere. Tra mille difficoltà e con l’aiuto dell’amico Mahmoud Ghafouri e l’ex guardiano dell’AFO Isaaq Yousif, Arfiy ha ritrovato e a restaurato circa 8000 ore di registrazioni ed è perfino riuscito a proiettare quelle vecchie pellicole in numerose città del paese.
Il bellissimo film documentario A Flickering Thruth (Una Tremolante Verità) diretto e prodotto dalla regista neozelandese Pietra Brettkelly – di cui vi proponiamo il trailer qui sotto – segue l’avventura di Ibrahim Arify, Mahmoud Ghafouri e Isaaq Yousif nel loro tentativo di ricomporre grazie al cinema il mosaico del passato storico e culturale dell’Afghanistan, oscurato e in parte dimenticato in decenni di guerre.
La Redazione
A Fickering Truth, scritto, diretto e prodotto da Pietra Brettkelly, 2015
In fotografia un fotogramma del film © Pietra Brettkelly
Rivista di Antropologia Culturale, Etnografia e Sociologia dal 2011 – Appunti critici & costruttivi