Pubblicato il 27 Febbraio 2020
L’epidemia dell’immaginario (spiegata)
di Melissa Pignatelli
E’ esplosa, nel sentire quotidiano comune, in questi giorni un’epidemia che ci fa prendere coscienza dell’importanza del nostro immaginario, individuale e collettivo. L’immaginario e l’immaginazione sono stati estremamente potenziati dall’avvento dell’era digitale modificando le sensazioni soggettive: il cyberspazio dell’Epidemia dell’immaginario (Meltemi editore) che ci racconta Slavoj Zizek, è una dimensione potenziata del reale nel quale però, paradossalmente, il reale deve poi essere ricostruito per essere afferrato.
La nozione di fantasia nel nostro tempo, ci racconta il filosofo sloveno, si è combinata con quella di ideologia dandole un sostrato di forza che però, alimentandosi, ha portato lontano dall’individuo la realtà concreta. In qualche modo è come se il mondo concreto si fosse potenziato dividendosi in mille frammenti raccontabili e rappresentabili singolarmente, ma dei quali si perde poi la veduta d’insieme.
La digitalizzazione del reale ha contribuito alla parcellizzazione di un’immagine complessiva, alla scomposizione del reale in mille frammenti, e ora dopo dieci anni di smartphones in effetti ricomporla è cosa ardua. Ma non impossibile. Applicando la lente di Zizek alla realtà italiana e alle rappresentazioni del reale nel mondo dell’informazione vediamo delle peculiarità specifiche della penisola.
Nel sistema giornalistico italiano, nel quale per prassi ideale si rappresentano tutte le voci in parlamento in maniera diretta la percezione rischia di essere ancora più difficile da ricostruire per ogni singolo individuo perché l’editoriale complessivo è meno in voga rispetto ad altri paesi, come per esempio nel sistema britannico, nel quale le analisi generali sono più ricercate delle voci singole.
C’è dunque nel sistema italiano, un certo “eccesso di democrazia” nel quale le voci singole sono riportate per fedeltà e prassi nella rappresentazione del reale, ma in certi casi, in effetti non aiutano alla comprensione dello stesso bensì alimentano l’epidemia dell’immaginario e quindi una rappresentazione caleidoscopica del reale.
Fare un passo indietro per recuperare la visione d’insieme, l’equilibrio della veduta, il bilanciamento delle posizioni, la prospettiva può aiutare a rimettere ogni evento nella sua giusta posizione. E lasciar vedere a tutti un giusto quadro d’insieme.
Ma solo con un deciso ritorno dello spirito critico consapevole di ognuno di noi.
Melissa Pignatelli
Slavoj Zizek, L’Epidemia dell’Immaginario, Meltemi editore.
Immagine: The power of x, X in TEDx Summit Doha 2012
The Power of X: video for the TEDxSummit 2012 in Doha intro from I COULD NEVER BE A DANCER on Vimeo.
Rivista di Antropologia Culturale, Etnografia e Sociologia dal 2011 – Appunti critici & costruttivi