Pubblicato il 17 Giugno 2020

“Paura e tremore” etnografia letteraria del mondo magico in Iran

di Melissa Pignatelli

“Paura e tremore” potrebbero essere manifestazioni sintomatiche che l’individuo sviluppa davanti a situazioni che non conosce, che non controlla, che non ha mai visto, invece è il titolo dell’ultimo libro di Gholamhoseyn Saedi per la casa editrice Ponte33 che si occupa di scovare talenti letterari in Iran, di tradurli e di pubblicarli in Italia. In quest’opera ambientata nell’Iran del sud costiero e rurale, Saedi narra delle perplessità primarie degli uomini davanti alle sfide della vita e dei riti messi in atto da una piccola società per risolvere problemi e cercare soluzioni.

La forte dimensione psicologica che sottostà ai racconti evidenzia come, allorquando la confusione degli eventi tocca gli individui nel profondo, possono succedere “cose strane”: perdite di lucidità, terrore, disagi profondi, traumi: tutte conseguenze di “semplici” eventi della vita come quando arrivano forestieri nel villaggio o si prende marito o nascono bambini morti che le popolazioni legate alla all’antica vita rurale gestiscono attraverso riti magici, eseguiti da guaritori, religiosi, medici, saggi o presunti.

Nei racconti di Saedi abbiamo un’ampia documentazione, di tipo etnografico ma rese in maniera letteraria, sulle credenze popolari in caso di malattie inafferrabili, parti difficili, abbandono di minori, e di come una piccola comunità di pescatori si riunisce accanto alla persona che soffre offrendole con amore, pazienza e calore tutte e risorse di cui dispone.

Quando Ernesto de Martino studia il mondo magico compie un’operazione intellettuale interessante: mette a nudo le credenze popolari nei riti magici partendo dal domandarsi che cosa è reale. Potrebbe essere reale la malattia come potrebbe essere reale la guarigione, potrebbe essere reale la follia come invece potrebbe essere irreale la soluzione ad essa.

Saedi, psichiatra di formazione, che aveva viaggiato in molte zone dell’Iran e vi aveva condotto molte ricerche antropologiche, propone in questa raccolta un’affresco particolare di una società che di solito è raccontata in maniera molto politica, ma mai dal punto di vista di chi non vive in città, si accontenta di poco e conduce una vita semplice. Emerge, in maniera inaspettata, tutta la solidarietà e la capacità di accudimento degli uomini, maschi, ritratti di solito in modo che emerga forza e violenza: ma che qui piangono, si soffermano ad ascoltare, si siedono con pazienza vicino a chi soffre, fanno qualche battuta per allegerire, non giudicano, accolgono un amico sofferente con un’umanità di cuore raramente descritta nella letteratura, ma che qui, senza pudore, emerge naturalmente.

Già nel 1966 Saedi raccontò di una popolazione costiera del Sud dell’Iran, Ahl-e hava e di come le radici dei culti di una piccola società di mare affondasse le sue credenze nell’animismo africano diffuso dagli schiavi che i Portoghesi importarono come schiavi nel Sud dell’Iran, un documento importante per la storia dell’antropologia del medio oriente, poco conosciuto, ma che fu anch’esso tradotto in italiano da Felicetta Ferraro nel 1994, Ahl-e havà- La Gente del vento, per l’Istituto Universitario Orientale di Napoli.

La povertà economica e culturale vi è descritta in maniera estremamente umana da Saedi che spiega la credenza che sia il vento ad impossessarsi delle forze fisiche e mentali delle persone, forze enigmatiche che si impossessano di persone ingenue e spaventate dagli eventi, temi che ritroviamo in Paura e tremore.

Infine, ciò che De Martino descriveva con rispetto nel Mondo Magico si ritrova nell’esposizione di Saedi sulle credenze e sulle pratiche di una piccola società per ristabilire la presenza della persona “che ha perso il senno”, o che è impazzita.

Un mondo magico ma semplice, fatto di solidarietà ed empatia, di abbandono all’amicizia e all’ospitalità: un mondo che la trasformazione nella modernità ha, senza magia, fatto scomparire.

Melissa Pignatelli

Gholamhoseyn Saedi, Paura e Tremore, Ponte 33, 2019. Traduzione e introduzione di Felicetta Ferraro

Il progetto di ponte culturale tra l’Italia e l’Iran della casa editrice Ponte 33 qui.

Biografia di Gholamhoseyn Saedi qui.

Video-Presentazione di Antonello Sacchetti e Daniela Meneghini, docente di lingua e letteratura persiana all’Università di Venezia- Cà Foscari del 16 Giugno 2020 qui.

 

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