Pubblicato il 12 Aprile 2024

“Costruire alternative”, il Festival dell’Antropologia a Bologna

di Melissa Pignatelli

Inizia oggi a Bologna il Festival dell’Antropologia dal tema Costruire Alternative. Un altro mondo è possibile che apre spazi di riflessione legati a molti aspetti della contemporaneità come la salute, l’eutanasia, la cura, la guerra, i conflitti, la violenza di genere, le disuguaglianze, le differenze, la natura, la sorveglianza, la storia, il concetto di “progresso”: tutti temi presentati da antropologi che ci permettono di riflettere in maniera critica e costruttiva i problemi del nostro mondo. Se la prospettiva del Festival si propone di “Costruire Alternative”, il tema di quest’anno affronta moltissime questioni riflettendo su alternative e soluzioni inclusive per costruire un domani migliore.

Segnaliamo di seguito qualche workshop che stuzzica la nostra curiosità (ma sono veramente tutti interessanti) e potete leggere il programma completo qui

Venerdi 12 Aprile

Disuguaglianze plurali. Genere, generazioni e territori con Chiara Saraceno (Aula Tibiletti, Via Zamboni 38) Le diverse forme di disuguaglianza tra individui e gruppi sociali vengono raggruppate in disuguaglianze verticali e orizzontali. La dicotomia verticale/orizzontale non deve tuttavia trarre in inganno dato che le disuguaglianze sono sempre verticali, ossia quelle che possono essere rappresentate in una gerarchia ordinata – di livelli di istruzione, di reddito, di posizione nella stratificazione occupazionale: tra chi ha più o meno potere, più o meno riconoscimento. Accanto a questi due tipi di disuguaglianza ne possiamo individuare altre due: quella prodotta dai tempi di ingresso in un determinato sistema, e quelle determinate dalle disuguaglianze territoriali.

La memoria della differenza, la coscienza della convivenza. Il patto tra i taneka del Benin con Marco Aime (Aula 5, Via Zamboni 38) L’etnicità non è un sentimento innato,  ma il frutto di un processo culturale. È questo che ci insegnano i Taneka del Benin, che grazie al loro secolare «patto delle colline» hanno trasformato una comunità di frontiera basata su relazioni parentali in una società fondata sulla differenza e l’interdipendenza, una società in cui nessuno è straniero e nessuno è autoctono. Una lezione non da poco in un’epoca in cui la convivenza appare un traguardo sempre più lontano.

L’Europa (e l’Italia) sul bordo del precipizio. Guerre, crisi e manganelli: dov’è l’alternativa? con Pierluigi Bersani Dalla possibile svolta rappresentata dalla scelta di affrontare l’uscita dalla pandemia attraverso il debito comune per attuare politiche di sviluppo per realizzare le grandi transizioni, il dibattito europeo sembra tornato al punto di partenza. La guerra è prepotentemente sul tavolo della discussione, tra le spinte per un intervento diretto in Ucraina e i silenzi assordanti sul massacro di Gaza.

Consenso è piacere: antropologia, educazione, sessualità con Nicoletta Landi (Aula 5, Via Zamboni 38) Una riflessione sull’educazione affettiva e sessuale in Italia e sul ruolo dell’antropologia nel dibattito sulle politiche socio-educative per il benessere sessuale dei giovani e degli adulti. Come promuovere comportamenti consensuali e contrastare le discriminazioni di genere e le violenze? Nonostante l’antropologia sia poco riconosciuta in questo campo, offre spunti per ripensare e condividere alternative politiche basate sul dialogo e sulla valorizzazione delle persone. L’educazione sessuale dovrebbe integrare politiche per il benessere collettivo, non solo per la salute dei giovani.

Sabato 13 Aprile 2024

Generi coloniali. Immagini e rappresentazioni delle donne nella storia dell’Africa oltre gli stereotipi e le semplificazioni con Karin Pallaver, Barbara Sorgoni e Angelica Pesarini (Aula 6, Via Zamboni 38) Qual è stato il ruolo delle donne nella lotta politica anticoloniale? In che modo il taglio del genere getta una luce ancora diversa sul colonialismo italiano, un capitolo della nostra storia che ancora facciamo fatica a riconoscere? La storia delle donne ci permette di rileggere la storia dell’Africa facendo emergere soggettività e narrazioni tutt’altro che passive, ma impegnate in forme di resistenza politiche e quotidiane.

Abitare. Tra ecologia politica e pratiche sociali alternative con Andrea Staid e Paolo Missiroli (Aula 3, Via Zamboni 38) Il tema dell’abitare negli ultimi anni è diventato sempre più di urgente attualità per la riflessione politica sulle città universitarie. A partire da questo bisogno, vogliamo provare a indagare il problema da una prospettiva più ampia, che comprenda il punto di vista dell’antropologia, della filosofia e della ricerca sul campo rivolta a tutte forme di vita “ai margini”. Quali alternative esistono per l’abitare?

Domenica 14 Aprile 2024

Roma e le donne. Ruolo e rappresentazioni femminili nella storia politica romana  con Francesca Cenerini (Aula 2, Via Zamboni 38) I tragici recenti fatti di cronaca hanno nuovamente messo in discussione la cosiddetta società patriarcale. La società romana antica era fondata sui diritti assoluti del pater. In questa società la donna era subordinata all’uomo, anche se progressivamente vengono ammesse alcune forme di emancipazione. Da questa evoluzione storica e giuridica nascono le diverse rappresentazioni femminili e i relativi giudizi politici.

Pratiche di pace e resistenza nei confini di guerra: un’analisi etnografica con Pietro Cingolani, Francesco Vietti e Alberto Zucchero  (Aula Tibiletti, Via Zamboni 38) Le etnografie dei confini migratori permettono di gettare luce sulle alternative alla deriva bellicista che ci sta investendo e intendere l’antropologia nel quadro di un’educazione alla pace e al disarmo. Partiremo dalle esperienze di ricerca sul campo degli ospiti ai margini della guerra in Ucraina. Quali pratiche di pace e resistenza dal basso emergono dai confini di guerra?

Palestina. Discussione a partire dal dossier: “Antropologia, diritto internazionale e dibattito pubblico sul ‘possibile’ genocidio in Palestina” con Ruba Salih, Simona Taliani, Francesca Cerbini, Roberto Beneduce, Stefano Portelli (Aula 5, Via Zamboni 38) A seguito dell’appello dell’Università di Birzeit “Non rimanete in silenzio di fronte al genocidio”, abbiamo assistito ad una risposta oceanica in termini di  comunicati, dichiarazioni e lettere aperte, anche nel mondo accademico. A partire dalla discussione sul dossier – che raccoglie una selezione di materiali prodotti in seno alla comunità scientifica, specialmente quella antropologica – ci interrogheremo su quanto sta avvenendo e sul ruolo possibile e necessario dell’antropologia e della comunità universitaria. Per leggere il dossier clicca qui.

Il Festival dell’Antropologia è ideato e organizzato dalla Rete degli Universitari e varie associazioni locali, e ospitato principalmente nella sede dell’Università di Bologna di Via Zamboni e consente di mettere in luce il carattere eminentemente analitico dell’Antropologia Culturale, che può diventare uno strumento utile per leggere le trasformazioni del mondo ed interpretare in maniera critica il proprio ruolo all’interno di esso.

Melissa Pignatelli

Festival dell’Antropologia, Bologna, 12-13-14 Aprile 2024, sito ufficiale qui

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